mercoledì 5 ottobre 2011

1. 4. Amando l'assassina

  Mi sveglio con gli occhi già aperti. Esausto, coricato sul letto. Consapevole solo in parte, perso nei ricordi limpidi, nel dramma ancora vivo. La notte è fonda, ma riesco a distinguere ugualmente lo scarno arredo della camera.
  Sospiro desolato.
  Era solo un sogno?
  No: troppo reale. E che fine avranno fatto i due avventurieri? Erano persone così famigliari. Il tipo deve essere morto. Perchè lo hanno contagiato, gli hanno trasmesso la maledizione e... si trasformerà in un qualche tipo di zombie. Uno scheletro vestito di pietre vibranti.
  Che dramma.
  Che razza di fantasie. Spariscono in fretta, prive d'importanza. Resta impressa solo la scena dell'abbraccio finale: il fratello morente e la sorella che si controllava a stento. Quanto mi dispiace per lei, sola e vulnerabile. Magari ritenterà l'impresa, magari chiederà aiuto al sottoscritto. Sempre che non mi consideri una palla al piede. Le sarei veramente d'aiuto? Al massimo posso farle compagnia durante il viaggio.
  Aspetta, devo capire. Ricordare. Abbiamo superato il confine o siamo tornati indietro per seppellire la salma? Ci sono stato veramente o...?
  Il legno del pavimento scricchiola. Con quella tipica cadenza lenta, di passi estremamente furtivi.
  Brivido.
  Ticchettare dell'orologio.

***
  Minaccia reale, presenza tangibile, là fuori, oltre la porta aperta.
  L'ansia sparisce e i sensi si riattivano, questione di secondi. Torno completamente lucido, per una volta. Riprendo coraggio: devo reagire, ne va della mia vita. Il corpo risponde ai comandi. Scivolo fuori dalla branda e raggiungo il lato opposto della camera. Mi arrampico sul letto a castello con l'agilità di un gatto e resto in agguato, aggrappato all'infisso della porta.
  Aspetto, la vista si adatta al buio, trattengo il respiro a lungo. Per tantissimo tempo.
  Preda o cacciatore: vedremo quale sarà il mio ruolo.
  L'intruso non si fa aspettare, entra deciso, completamente ignaro. Un'ombra dalle sembianze umane, furtiva come un predatore silenzioso. Una donna. Il corpo flessuoso coperto da pelle nera, tuta aderente. Una lama ricurva stretta nelle mani. Non fa in tempo ad accorgersi del letto vuoto che le balzo addosso e la sbatto a terra. A faccia in giù, ora disarmata. Resto sopra di lei con tutto il peso, immobilizzandola. Non si divincola più di tanto.
  – Ora dimmi chi sei.
  E perchè vuoi ammazzarmi.
  Ma l'assassina non parla. Si rilassa, invece.
  Anch'io abbasso gli scudi, attratto da chi vorrebbe farmi del male, che strana sensazione. Come se la sua venuta fosse un evento atteso. Come se desiderassi questa donna alla follia. E ora il momento è arrivato, lei è qui, alla mia portata.
  Allora allento la presa, la lascio libera di andare, di fare quello che vuole. Lei si gira di scatto, di fronte a me. Vicinissima.
  Un volto senza lineamenti. Una macchia di tenebra dove sono precipitati i miei ricordi, il mio passato. La mia vera vita.
  – Mi manchi da morire – ammetto, prima di baciarla.

***
  Due mondi che si incontrano e si fondono insieme.
  Esploratori che ripercorrono ogni sentiero celato dalla notte. Ogni centimetro di superficie emersa. Profili continentali che tornano nell'assetto originario e combaciano alla perfezione. Di nuovo uniti, lambiti dall'oceano. Legati da un abbraccio forte, massaggio rinvigorente. Acqua marina che lava di dosso qualunque barriera, qualunque freno, qualunque traccia rimasta sulla sabbia.
  Contatto intimo, passione primordiale, affamata sensibilità. Carezze che producono energia elettrica, scosse sismiche di piacere. Estasi. Muscoli di roccia levigata, curve degne di una dea. Rotazione di corpi celesti, assi magnetici sempre attratti l'uno dall'altro.
  Istinto. Amore a pelle. Gravità fortissima, nuclei interni di calore che si espandono.
   Noi due. Il mortale in paradiso e la creatura superba che inarca il corpo perfetto. Ci libriamo, insieme, nel cielo stellato.
  Attimi immensi.
  Lacrime di gioia. 
  Respiriamo, sorridiamo felici. Guancia a guancia. Un rito che non perde la propria magia. Passione muta, atti rari d'amore, da vivere intensamente.


Sogni di sera     4

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